Viale Spartaco, 19
Chiesa di quartiere
1961-1971
Saverio Muratori, Studio Giannelli e Carè
La Chiesa dell’Assunzione di Maria Santissima in viale Spartaco, eretta sede parrocchiale il 21 aprile 1964, si propone agli occhi del visitatore come un edificio incompiuto, poiché i lavori, iniziati nel 1961, interrotti e poi ripresi dieci anni dopo, effettivamente non furono mai completati secondo il progetto originario dell’architetto Saverio Muratori. Nonostante ciò, la chiesa è considerata un’architettura emblematica nella vasta opera di Muratori per la sua ricerca sul significato del linguaggio moderno.
L’ingresso alla chiesa avviene attraverso una lunga rampa discendente, poiché l’aula liturgica è posta a diversi metri sotto il piano stradale, quasi come una catacomba. L’idea iniziale dell’architetto era di un edificio su due piani, a pianta centrale, ma dell’ambizioso progetto fu realizzata solo la zona inferiore ed il progetto completo si conosce solo attraverso disegni e plastici; i lavori dell’aula inferiore rimasero interrotti per circa dieci anni con il foro centrale della copertura aperto e quindi con la costruzione già avviata soggetta a tutti gli eventi atmosferici. Dopo questa lunga pausa, viste le difficoltà di reperire i fondi necessari per la prosecuzione dei lavori, venne chiesto all’architetto e allo studio ingegneristico Giannelli e Carè, di modificare il progetto trasformando ed utilizzando la zona inferiore come chiesa vera e propria, aggiungendo delle aperture sui lati. Per la copertura si optò per una struttura leggera che avrebbe notevolmente diminuito i costi di realizzazione. La pianta è centrale esagonale, voltata a vela con lunette su ampie finestre a sesto ribassato, lanterna esagonale al centro. L’altare, rialzato di due gradini dalla quota del pavimento, è a ridosso di uno dei lati del poligono. Alle spalle dell’altare, è collocato un grande crocifisso in legno, addossato ad una roccia, dietro il quale vi è l’organo a canne costruito nel 1999 dalla ditta Organaria Romana.
La copertura in calcestruzzo armato a facciavista, le tamponature esterne non intonacate, e l’interno piuttosto buio e cupo danno alla chiesa l’aspetto di un edificio non finito e suscitano nel fedele un grande senso di sacralità.
http://www.architetturecontemporanee.beniculturali.it/architetture/index.php
Foto tratte dal Censimento Nazionale delle Architetture italiane del secondo Novecento, a cura di Arch. Luciano Antonino Scuderi.
Il progetto “Quadraro: la Q di Roma” di Architettura Senza Frontiere Onlus Lazio si svolge, dal 24 settembre al 31 ottobre 2020, all’interno del Festival CHANGE, Architecture, Cities, Life promosso da Open City Roma, Ordine degli Architetti di Roma e Provincia e MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo, vincitore del bando “Festival dell’Architettura” promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del MIBACT.
Maggiori informazioni sul progetto Quadraro: La Q di Roma